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IL ROSA SEMPRE SIA LODATO – La storia di un colore che è diventato femmina per essere importante

- I bambini più belli che abbia mai visto. Qual è il maschio e qual è la femmina? - chiese Laurie chinandosi per esaminare più da vicino i due prodigi. - Amy ha messo un nastro azzurro al maschio e uno rosa alla femmina, come si usa in Francia, in modo da distinguerli senza sforzo.

 Siamo negli Stati Uniti nella metà dell’800 quando la AMY in questione (una delle protagoniste di Piccole Donne) lega i mitici fiocchi rosa e azzurro al polso dei pargoli. Proprio così, nell’800 è nata la rivoluzionaria moda di distinguere i generi attribuendo il rosa alle donne e l’azzurro agli uomini. Dico “rivoluzionaria” semplicemente perché fino al giorno prima era proprio il contrario!Infatti il rosa, essendo un colore derivato dal forte e passionale rosso era prettamente maschile, mentre il blu, spesso utilizzato in arte per dipingere il mantello e il velo della Vergine, va da sé che era estremamente femminile. Ci sono voluti i primi anni del 900 affinché la moda arrivasse anche in Italia in una forma ancora ibrida e poco distintiva all’inizio, ma che poi grazie al marketing (possiamo dire) si è consolidata. Da allora il rosa è femmina, il rosa è shocking, il rosa è sesso perché rosa sono le carni che rabbrividiscono di piacere ma non solo. Il rosa è anche brand! Infatti, si chiama PANTONE 219 il colore specifico del marchio di BARBIE. Attualmente la tonalità non è proprietà di Mattel, ma l’azienda rimane l’unica che può utilizzare questa tinta specifica e particolare nel mondo delle bambole (definirle così è davvero riduttivo) e degli accessori a loro legati. Proprio grazie alla fama della bambola più conosciuta discussa ed evoluta del mondo, anche il colore rosa ha potuto vantare un’impennata di popolarità che probabilmente ha raggiunto il suo climax estremo grazie al Film. Pensate che durante la campagna di lancio della “pellicola” i manifesti erano esclusivamente pieni di ROSA con la data apposta in basso a destra, ed era detto tutto (potere della brand awareness). 

BARBIE BUS / Londra

Piccola parentesi: pare proprio che per rendere l’idea della magia del mondo di Barbie sia stata fatta incetta di ogni flacone, tolla, bidone e secchio di vernice rosa nel mondo e nell’universo e, durante la produzione del film, vi era una vera e propria carenza di “rosa Barbie” ovunque! Se il 2024 è l’anno del Peach Fuzz, delicata e calda variante di rosa che trasmette positività e ottimismo, negli anni passati il colore rosa viveva una vita abbastanza “comune”. Tonalità utilizzata spesso per tingere le vesti degli uomini, nei drappi e nei panneggi di millenni di arte, trasmetteva un senso di sicurezza, di forza solida e non aggressiva e di innocenza. Insomma un’esistenza la sua, di tutto rispetto senza grosse pretese. Ma, urliamolo pure, da quando il rosa non è stato solo un simbolo di infanzia e innocenza ma si è strettamente mescolato al concetto di FEMMINA, ecco che è avvenuta la magia. Proprio come le donne è stato capace di acquisire sempre più un’intelligente consapevolezza e la sua presenza si è consolidata, rafforzata affondando e succhiando con le sue radici da anni di storia subita in silenzio e mai vissuta a pieno. Come le donne, il colore rosa ha un significato sfaccettato, multiplo sia in psicologia che in semantica. Il rosa è rimando diretto ad una sensazione di femminilità, prima infanzia e amore, basta pensare a tutti i loghi e alle icone che accompagnano il marketing quotidiano e ci aiutano a distinguere aree intere o argomenti. Inoltre il rosa è buono da mangiare, fa gola, ha un gusto morbido e dolce, sicuramente attira l’attenzione e aumenta la salivazione, no? E già che parliamo di sensi, ecco che possiamo nominare anche il “rumore rosa”. Ovvero tutti quei suoni con frequenza costante e di uguale potenza come il fruscio delle onde in mare aperto. Ma, proprio come le donne, il rosa ha la capacità di essere anche complementare a sé stesso (da un punto di vista sensoriale) infatti oggi è molto utilizzato in campo tecnologico per rappresentare ambientazioni futuristiche e post apocalittiche, di pura fantasia che offrono scenari straordinari e fantastici, tutto frutto dell’intelligenza naturale e artificiale. Avete presente tutte le ambientazioni Twitch da gamer che sfruttano ogni sfumatura e abbinamento di questo colore così meravigliosamente poliglotta? Quando ero una bambina adoravo il rosa a tal punto da saturarmi come quando si beve troppa vodka alla fragola e poi non la si può più nemmeno sentire nominare; infatti da adolescente (nei lontani anni 90) disprezzavo quella tonalità e tutta la nauseabonda femminilità pesante e vanesia che, a mio parere, scarrozzava e ostentava. Sono dovuti arrivare i 40, e ormai anche quasi i 50, per farmi prendere atto del mio essere donna e dell’importanza che questa consapevolezza deve avere per farmi apprezzare a pieno la forza, il coraggio che questo colore ha dovuto dimostrare. Beh è qui e oggi, che reputo il colore rosa un colore femminile laddove femminilità esprime una mescolanza di intelletto, audacia e riservatezza, mica una semplice distinzione di genere. Sono certa che anche la giovane Amy, oggi, sarebbe d’accordo.

CURIOSITÀ TUTTE ROSA!

R come Road

Il colore rosa… in musica: Ti sfidiamo a trovare tutte le canzoni in cui compare il colore rosa. Questo sì che è un buon modo per fare una playlist, non trovi? Beh di sicuro troverai affascinante la storia di Pink Cadillac di BRUCE SPRINGSTEEN. Devi sapere che questo brano raccoglie in sè la forte allusione alle attività sessuali racchiuse nella metafora di un viaggio compiuto appunto in una Cadillac rosa (che indovina un po’, a cosa fa riferimento? Esatto! proprio all’organo genitale femminile). Per questo brano, il Boss si ispirò ad una canzone di Elvis Presley che, guarda caso, girava proprio su una cadillac rosa… il mondo è pieno d’ispirazioni!

O come Ottobre

Monumenti rosa contro il cancro: È dal 2015 che nei weekend di ottobre i monumenti italiani e del mondo si tingono di ROSA! Questa iniziativa promuove la campagna di prevenzione del tumore al seno. Inutile dire che i più grandi MONUMENTI mondiali si sono vestiti del nuovo colore simbolo, dalla Torre Eiffel allo storico tempio di Kiyomzu-dera, a Kyoto fino, ovviamente, ai monumenti italiani come il Colosseo che, per la sua illuminazione, ha richiesto una squadra articolata, formata da Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Museo Nazionale Romano, Area Archeologica di Roma e Comune di Roma Capitale.

S come Shocking

Chi ha inventato il rosa shocking? Il rosa shocking è stato inventato da una DONNA! Più precisamente da Elsa Schiapparelli, stilista o forse dovremmo dire pioniera di una moda più vicina all’arte della scultura che al pret a porter. Studiò a lungo questo colore che finalmente esordì nel 1937 con il packaging di Shocking Schiapparelli, definito il profumo della prostituta ideale secondo l’ideale borghese di prostituta. Va da sé che il colore fu subito soprannominato Rosa Shocking per la sua forza, l’elettricità e la sua sfacciataggine.

A come Alexander

Il rosa in cellaNegli anni ‘70 lo scienziato americano Alexander Schauss scoprì che una specifica tonalità di rosa possiede un elevato potere calmante, tale da essere in grado addirittura di rallentare il battito cardiaco. Egli persuase i direttori di un istituto navale di Seattle a tinteggiare le pareti di alcune celle dell’istituto con il colore rosa, denominato P-168, ed inserì lì dentro gli allievi più indisciplinati. All’interno di quelle celle rosa non avvennero mai delle liti fra allievi né alcun tipo di atteggiamento ostile. Il colore fu ribattezzato: rosa Baker-Miller.

Articolo di Cristina Calvia

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