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NATALIA RESMINI

Ho incontrato per la prima volta Natalia Resmini in Sardegna qualche anno fa, durante una vacanza prima dell’arrivo dell’inverno, in quel periodo l’isola richiama a sé la comunità dei surfisti nazionali e si organizzano tornei e gare sponsorizzate seguite da grandi feste sulla spiaggia.

Ho sempre guardato da vicino quella tribù di persone così apparentemente libere, felici e immerse nella natura selvaggia, sembravano vivere il sogno californiano di un mercoledì da leoni. La mia ammirazione per quello stile di vita, per i loro codici e le loro priorità mi ha portato a sposare un pioniere del surf italiano. Ed ecco che in una delle vacanze, rigorosamente scelte in base alla marea, al vento e alle previsioni meteo, incontro una donna che nonostante fosse completamente a suo agio in quell’ambiente, possedeva uno scintillio diverso. Aveva qualcosa anche del mondo da dove provengo io. Non sbagliavo, Natalia è un’artista. Mi piacerebbe raccontarvi la sua storia, che oltre ad essere piena di avventure, ci aiuta a capire prima come esseri umani, e soprattutto come donne, che la vita è come un’onda del mare e per stare in piedi dobbiamo comprendere la sua natura, conoscere il ciclo della luna, rispettarne il ritmo, e volare leggere sopra le profondità dell’oceano. Un vero artista o un vero surfista non teme quelle profondità, le guarda con riconoscenza e rispetto, ci si perde solo quando è il momento, per godere di un tramonto, per assaporare la grandezza delle piccole cose attorno a noi. Il resto del tempo sa che deve remare per arrivare al picco dove dovrà giocare in equilibrio sulla tavola, esattamente come dobbiamo imparare a fare anche nella quotidianità. Il surf è una metafora della vita. L’arte è il mezzo con cui spiegarlo a chi resta a riva.

CIAO NATI, È UN PIACERE COLLABORARE A QUESTO PROGETTO EDITORIALE CON TE, QUESTO NUMERO DI THE ARTBOOK È VOLUTAMENTE FOCALIZZATO SULLA DONNA, SULLA SUA FORZA CREATRICE, SUL POTERE DELLA FEMMINILITÀ E TU INCARNI QUESTE VIRTÙ, LA TUA RICERCA IN CONTINUA EVOLUZIONE MI È DI ISPIRAZIONE E FONTE DI CORAGGIO. HO SEMPRE AMMIRATO, PARLANDO DI CORAGGIO, IL TUO APPROCCIO A UNO SPORT TIPICAMENTE MASCHILE COME IL SURF, E ALLA GRAZIA CHE ACCOMPAGNI A QUESTA PRATICA.

/ Natalia Resmini

NATALIA RESMINI / All eyez on me

NATALIA RESMINI / Natalia In Sardegna, pic Stefania Paparelli

“All’inizio era per me una pratica fisica, di forza, una sfida alla quale non mi sono sottratta. Volevo in qualche modo dare il mio contributo in termini di eleganza, armonia e bellezza a un mondo che apparteneva originariamente all’uomo. In seguito, dopo anni di esperienza, ho capito che per me il surf è un portale, che in questo momento particolare della mia vita mi consente di fare una specie di salto quantico spirituale. Il surf è essenzialmente un esercizio di pazienza, di attesa, di comprensione delle leggi della natura, attraverso il quale possiamo imparare a fluire con il ciclo naturale delle cose. Da un esercizio ludico e fisico è diventato un’esperienza spirituale. Attraverso il surf ho appreso anche una delle lezioni più importanti che la vita ci regala, il fallimento. È uno sport molto difficile, ogni volta che entriamo in acqua è sempre un’esperienza nuova in cui alcuni giorni ci si sente completamente connessi a questa energia quasi divina, altre volte banalmente si cade e si fallisce, qui il surf diventa esercizio di umiltà, cadere dall’onda ci riporta al grado zero, alla condizione di studente, così come nella vita non si finisce mai di imparare. È una delle cose che amo di più di questa attività, una continua tensione, una sfida, come se la bellezza fosse sempre al di là della collina, una costante ricerca.”

QUANTO DI QUESTO SPORT SI TRASFERISCE NELLA TUA ARTE?

“Come nel surf ho cercato di portare questa ricerca anche nelle mie opere. È un percorso anche psicologico dove il femminile ha trovato una sua espressione. Attenzione però non mi ritengo una femminista nel senso stretto del termine, la mia è un’indagine umanistica. Maschile e femminile devono necessariamente dialogare, tendere ad essere complementari, supportarsi nella loro diversità.”

È UN PENSIERO MOLTO PROFONDO E IN QUESTO MOMENTO STORICO DOVE SI PARLA SPESSO DI PARITÀ DI GENERE E L’ARGOMENTO RISCHIA DI ESSERE INFLAZIONATO DA BANALI SLOGAN, ABBIAMO BISOGNO DI MESSAGGI COME QUESTO. CREDO CHE LA TUA SENSIBILITÀ A RIGUARDO SIA STATA FORGIATA ANCHE DAI TANTISSIMI VIAGGI CHE HAI FATTO.

“Il viaggio è una parte fondamentale del mio cammino, andare a cercare le onde mi permette di trovare l’ispirazione negli occhi degli abitanti del mondo. Grazie a questo il mio approccio alla professione dell’artista è aperto e flessibile, anche quando mi trovo ad appuntamenti di lavoro mi ripeto: ‘ricordati che tu sfidi le onde’. Una metafora che porta con sé una consapevolezza potente, come il mare.”

NATALIA RESMINI / Tasty like the ocean

NELLE NOSTRE LUNGHE CHIACCHIERATE MI HAI PARLATO SPESSO DI QUANTO IL SILENZIO SIA FONDAMENTALE NELLA TUA FASE CREATIVA, SOTTOLINEANDO CHE SPESSO NE AVREI BISOGNO ANCHE IO E CHE TUTTI SIAMO CHIAMATI A GUARDARCI DENTRO CON ONESTÀ E OCCHIO CRITICO MANTENENDO UNA CERTA BENEVOLENZA.

“Il silenzio mi permette di trovare le forme, l’illuminazione, l’idea. È nel silenzio che ci sono tutte le risposte. Ed è proprio lì che ognuno di noi trova la sua unicità. Siamo costantemente distratti da stimoli incessanti nella quotidianità, mentre nella vacuità possiamo ascoltare la nostra voce. Praticare il silenzio, rallentare e respirare è diventata un’abitudine necessaria, sto imparando a tacere, a lasciare andare questa sorta di bulimia creativa per raggiungere la fonte e dar vita a progetti sempre più autentici.”

QUESTA È SICURAMENTE UNA LEZIONE CHE VORREI APPRENDERE, ALLENANDO LA PAZIENZA. C’È UN ALTRO ASPETTO DEL TUO LAVORO CHE AMO PROFONDAMENTE, LO STUDIO DEI TAROCCHI, L’ANALISI DELL’INCONSCIO, IL VOLER RAGGIUNGERE LE PROFONDITÀ DELL’IO. 

“Lo studio dei tarocchi nasce due anni fa per caso e più 
mi addentro in questo mondo, più mi rendo conto di non saper niente! Sono affascinata dall’aspetto iconografico dei tarocchi, ed è stata la prima cosa che ha attirato la mia attenzione. La loro struttura ciclica rimanda alle fasi della natura, esplorano le umane vicende, dagli aspetti materiali a quelli spirituali. Il sole e la luna sono le raffigurazioni ancora una volta dell’universo maschile e femminile. I tarocchi sono ricchi di spunti, sono uno specchio del nostro mondo interiore. Ho disegnato i tarocchi due anni fa, all’inizio di questo viaggio, in modo se vogliamo definirlo puerile, perché non avendo alcuna esperienza a riguardo li ho fatti intuitivamente, di pancia. Oggi riguardandoli mi sembrano immaturi, ma allo stesso tempo è interessante vedere come sono riuscita a dare il mio tocco e a interpretare ogni personaggio rappresentato. Posso dire, dopo aver studiato più in profondità questo tipo di arte, che i tarocchi sono una forma di meditazione, grazie alla loro lettura e alla loro interpretazione si può trovare una sorta di bussola per comprendere il tempo presente. Uno strumento di crescita interiore. Ci sono molti pregiudizi a riguardo: quello che in realtà è un libro antico di saggezza viene visto spesso come qualcosa di blasfemo, sacrilego, mentre il compito dei tarocchi è semplicemente quello di comunicare delle verità che non sono né positive né negative, sta a noi trovare la chiave. In molte pitture di carattere religioso vengono raffigurate le virtù che sono la forza, la temperanza, la prudenza e la giustizia, tre delle quali si ritrovano nei tarocchi. Potenzialmente ognuno di noi ha un accesso agli aspetti magici ed esoterici della vita, bisogna aver voglia di utilizzare questa energia per migliorare e crescere. È una specie di risveglio, riuscire a raccontarlo nelle mie opere è un grande traguardo e allo stesso tempo una grande responsabilità. Parlando di magia vorrei aggiungere che è una questione di consapevolezza, quanto tu sei connesso con la tua coscienza, quanto più riesci a connetterti con questo aspetto profondo e intimo, più raggiungi un punto di vista spirituale, un piano in cui agisce la magia. La divinazione la lasciamo alle cartomanti.”

NATALIA RESMINI / Water Love – artwork realizzato per Vegetal Progress

NATALIA RESMINI / the sound of the rain – artwork realizzato per Paolo Castelli

UN ASPETTO CHE SONO CURIOSA DI ESPLORARE CON TE, SOPRATTUTTO DOPO UNA CHIACCHIERATA SUI RISVOLTI SPIRITUALI DELLA VITA, È COME TI APPROCCI A UN NUOVO PROGETTO, COME COMINCI A CREARE, QUAL È IL PROCESSO E LA SPINTA CHE FA PARTIRE IL MECCANISMO?

“Nasce quasi sempre dall’idea, dal racconto che poi prende vita. Per quanto riguarda l’uso dei colori, soprattutto nei murales, mi lascio influenzare dall’iconografia locale, durante i miei viaggi ho l’occasione di esplorare parti del mondo così diverse e cosi peculiari. Ad esempio il Marocco ha un’iconografia che è quella della decorazione, delle piastrelle e i loro elementi simbolici come la mano di Fatima parlano della loro cultura. Cerco sempre, a modo mio, di interpretarli restando fedele all’identità del luogo. La capacità appunto di vedere il luogo in cui siamo ha a che fare con il terzo occhio, con la facoltà di trovare quel legame sottile che unisce tutte le cose.

DOMANDA BANALE, MA NON TROPPO: QUAL È LA TUA OPERA PREFERITA?

“Tutte le volte che finisco un’opera diventa la mia preferita. Quindi no, non ho un’opera preferita, forse quella che deve ancora venire.”

LA BELLEZZA È SEMPRE DIETRO LA COLLINA?

“Sì.”

PARLANDO DI DIGITALE, SOCIAL E TUTTI GLI STRUMENTI CHE CI PERMETTONO DI ESSERE CONNESSI GLI UNI CON GLI ALTRI, TU DOVE TI COLLOCHI?

“Mi ritengo analogica nell’esecuzione delle arti grafiche, digitale quando ad esempio utilizzo i video per raccontare il mio lavoro. Sicuramente in epoca digital i mezzi a nostra disposizione sono parte integrante del mio processo creativo. Questo mi permette di avere uno scambio naturale, spontaneo e diretto con il mio pubblico, che considero interlocutori. Sono sempre in ascolto alla ricerca di spunti e ispirazione, sto ancora imparando e questa credo sia una condizione perenne del genere umano.”

 CHE CONSIGLIO DARESTI A CHI VUOLE INTRAPRENDERE UNA CARRIERA ARTISTICA, A CHI SI APPROCCIA PER LA PRIMA VOLTA A QUESTO MONDO?

“Innanzitutto consiglio lo studio, fondamentale per avere le basi da cui partire, tanta curiosità, andare a visitare musei e gallerie dal vivo e non accontentarsi di guardare su Instagram. Siamo in un momento difficile ma anche di grande libertà creativa ed espressiva, trovando e coltivando il proprio stile e la propria attitudine il mio consiglio è quello di distinguersi attraverso un linguaggio personale, intimo e autentico.”

NATI, GRAZIE PER QUESTO SCAMBIO, PER LE TUE PAROLE E I TUOI INSEGNAMENTI CHE SONO OGGI FONTE DI STIMOLO.

“Grazie a voi per questa opportunità, per la vostra freschezza nell’approccio all’arte contemporanea, per la vostra visione e per infrangere i dogmi e le regole di un mondo che spesso vive nel passato.”

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