La prima mostra d’arte contemporanea che utilizza i mattoncini Lego come unico mezzo artistico
The Art Of the Brick è una mostra a sicuro effetto WOW. E questo è decisamente indipendente dall’età di chi osserva. Una mostra d’arte contemporanea che utilizza i mattoncini Lego come unico mezzo artistico.
Un milione di mattoncini che, grazie alle mani e alle idee dell’artista Nathan Sawaya, è stato trasformato in più di 100 opere d’arte: dall’Urlo di Munch al Bacio di Klimt passando per la Notte Stellata di Vincent Van Gogh. Ma ci son anche la Monna Lisa di Leonardo da Vinci e la Ragazza con l’orecchino di perla di Vereer.
Non mancano le grandi opere come la Testa Moai, proprio come quelle presenti sull’isola di Pasqua, che si affianca a un dinosauro a grandezza naturale. A queste si affianca l’area dedicata all’Anima, alle opere frutto dell’immaginazione entusiastica dell’artista. Tra queste la celebre Yellow, protagonista della grafica identificativa della mostra; una scultura iconica a grandezza naturale di un uomo che, aprendosi il petto, fa uscire dal suo interno migliaia di mattoncini Lego gialli come il sole o come My Boy, che ricorda, a ruoli invertiti, La Pietà di Michelangelo.
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Un artista la cui più sincera scheggia di genialità sia stata quella di portare i Lego nel mondo dell’arte.
Un gesto che lo annovera come il primo ad aver eseguito questa determinata azione. Un po’ come lo è stato il taglio per Fontana o la Merda d’artista per Manzoni. Credi che stia esagerando? Le opere d’arte originali a cui Nathan s’ispira, qui, proprio grazie al mattoncino Lego, acquisiscono la terza dimensione per diventare più comprensibili a tutti, adulti inclusi. Una mostra che, finalmente, non spaventa, ma anzi va a colmare il distacco -mai risolto - tra arte e spettatore occasionale.
Passeggiando tra le opere-giocattolo, la soggezione del sistema arte si scioglie come neve al sole. Rimane puro piacere e bei ricordi. Non è un caso che la CNN abbia inserito The Art Of The Brick nella lista delle dieci mostre assolutamente da vedere. Dati ormai vecchi di 2 anni, conteggiavano oltre cinque milioni di visitatori sparsi in oltre cinquanta Paesi. Un successo.

Attenzione! "L'artista non usa mattoncini speciali ma i classici Lego con cui tutti abbiamo giocato da piccoli” ha spiegato Fabio Di Gioia, il curatore della mostra, promossa da Exhibition Hub e Fever. “Il suo virtuosismo lo si vede in sculture come il grande scheletro di dinosauro T-Rex. Questa mostra è una vera e propria esperienza che parla a persone di tutte le età, dai bambini agli adulti". La mostra della durata di circa un’ora –tranquilli, nessuno vi sbatterà fuori– è stata allestita al Ride Milano Urban Hub, in via Valenza 2 e rimarrà aperta fino al 28 agosto. Ovviamente, nell'ambito della mostra è stata creata un'area Play and Build per grandi e piccoli dove sarà anche possibile dare libero sfogo alla creatività. Ci voleva proprio il gioco a sdoganare l’arte tra bambini e adulti.

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