Una bottiglia di Campari Limited Edition del 2014 ci ha dato il là per approfondire il legame tra Campari e l’arte.
Nello specifico, l’etichetta su fondo giallo che reinterpreta un collage del 1927 realizzato (all’epoca) da Fortunato Depero, importante esponente del Futurismo italiano. Campari è molto più di un aperitivo: è un simbolo dell’italianità che ha saputo intrecciare la sua storia con quella dell’arte e del design. Così unico da rappresentare una categoria a sé ecco perché lo definiremo un iconico aperitivo, il Campari ha attratto l’attenzione non solo per il suo gusto, ma anche per l’inconfondibile colore rosso e le linee della sua bottiglia. Questa combinazione di elementi ha trasformato Campari in un marchio riconoscibile a livello mondiale, rappresentando un perfetto connubio tra sapore ed estetica.
| LE ORIGINI E IL COLORE ROSSO RUBINO
Le radici di Campari affondano nel 1860, quando Gaspare Campari inventò una miscela rivoluzionaria che, ancora oggi, rimane inalterata. La scelta del colore rosso, così intenso e vibrante, fu strategica: il rosso è in grado di catturare immediatamente l’attenzione, rendendo la bottiglia facilmente riconoscibile sulle bottigliere dei locali.
CAMPARI /
GALLERIA CAMPARI A SESTO SAN GIOVANNI /
| LA BOTTIGLIA: UN’OPERA D’ARTE FUNZIONALE
La storia Campari prosegue con l’innovazione del figlio di Gaspare, Davide, con cui il business a impronta familiare si trasforma: l’apertura nel 1904 dello stabilimento di Sesto San Giovanni rappresenta il passaggio nodale alla produzione industriale. Tra le molte intuizioni messe a punto da Davide Campari rientra, nel 1932, Campari Soda: il primo aperitivo “pronto all’uso” della storia. La bottiglietta è un vero e proprio oggetto di design, ideato e progettato da Depero. L’artista, dal 1926 al 1936 collabora con Campari, producendo un centinaio di locandine dal linguaggio e dal tratto incisivi, con tipografie distintive che scardinano la struttura canonica del manifesto e, appunto, progetta la nota bottiglietta, icona di modernità e di italianità. Funzionale e accattivante con le sue linee pulite e geometriche, senza etichette dal 1932, il contenitore esalta il liquido al suo interno e rappresenta anche un esempio perfetto di come l’arte e il design possano influenzare la percezione di un prodotto. Per Depero l’arte doveva pervadere ogni aspetto della vita quotidiana e la bottiglia di Campari Soda rappresenta proprio questa visione: un oggetto d’uso comune elevato a opera d’arte.
| COLLABORAZIONI CON ARTISTI: UN DIALOGO CONTINUO
Oltre a Depero, Campari ha una lunga lista di collaborazioni storiche con artisti, iniziata già negli anni ’20 e ’30, con figure come Dudovich e Cappiello. Quest’ultimo, ad esempio, crea l’iconico Spiritello, un personaggio avvolto in una buccia d’arancia, simbolo della vivacità e della freschezza del brand. La collaborazione con l’arte ha permesso a Campari di sviluppare un’immagine ricca e sofisticata, che ha reso il marchio distintivo e memorabile. Il legame profondo tra Campari e il mondo dell’arte si rafforza ulteriormente quando il brand sceglie di affidare a Bruno Munari un progetto per celebrare l’inaugurazione della prima linea metropolitana di Milano nel 1964. L’artista produce un’opera d’arte pensata per essere vista in movimento,“Declinazione grafica del nome Campari”, creando il primo manifesto pubblicitario affisso lungo le banchine della metropolitana rossa.
MARKUS BENESCH / The REDchairs
LABORATORIO CAMPARI / Fotografia
| LA GALLERIA CAMPARI
La storia e l’arte Campari si possono conoscere e apprezzare in prima persona presso la Galleria Campari a Sesto San Giovanni. Questo spazio espositivo aperto al pubblico nel 2010, in occasione del 150° anniversario del marchio, è dedicato alla celebrazione del patrimonio pubblicitario Campari. Il museo ospita la collezione di opere d’arte, manifesti pubblicitari e oggetti storici che hanno costruito nel corso dei secoli la notorietà dell’iconico aperitivo rosso. Un vero e proprio giacimento culturale trasversale che raccoglie opere su carta, affiche originali della Belle Époque, manifesti e grafiche pubblicitarie firmate da artisti come Dudovich, Cappiello, Depero, Crepax, Munari, Nespolo. Alle grafiche si affiancano i caroselli, gli spot e i progetti di registi come Fellini, Singh Tarsem, Sorrentino, Sollima, Garrone. Chiudono il cerchio gli oggetti firmati da designer come Thun, Arslan, Benesch e Ragni. Il secondo piano della galleria è dedicato al prodotto: un percorso attraverso oggetti tipici del mondo dei bar, shaker, bicchieri, menu, vassoi, bottiglie, orologi originali anni ’60 e ’70. Oltre a rappresentare un luogo per celebrare l’heritage della marca, Galleria Campari è un laboratorio di idee, un luogo dove l’arte e il gusto si incontrano per creare nuove esperienze sensoriali nella storica esplorazione delle arti da parte del marchio.
| CAMPARI, LA FOTOGRAFIA E IL CINEMA
La fotografia e la moda ad esempio hanno occupato un posto speciale nella storia di Campari. Nel 2001 questo legame è diventato un appuntamento fisso con il Calendario Campari. Il format ha visto la partecipazione di numerosi fotografi e celebrità internazionali, diventando un simbolo di stile e creatività con Martina Colombari fotografata da Giovanni Gastel, poi Mario Testino per Salma Hayek o ancora Milla Jovovich, Penelope Cruz, o Benicio Del Toro ritratto del maestro Michel Compte. Dal 2017 Campari si cimenta anche con i media propri del cinema, realizzando dei cortometraggi, i Red Diaries, che presentano celebrità come Clive Owen e Ana de Armas dirette da registi di fama internazionale come Paolo Sorrentino e Matteo Garrone. La fusione tra Campari e l’arte non si esaurisce nei tratti riconoscibili del suo rosso o delle collaborazioni storiche. Il brand continua a incarnare una sintesi di estetica e funzione che suggerisce nuove direzioni per la commistione tra cultura visiva e rilevanza artistica. Con la sponsorizzazione di Festival tra i quali la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia, il Festival del Cinema di Cannes, Berlinale, Locarno Film Festival, Toronto Film Festival, New York Film Festival, Screen Actors Guild (SAG) Award a Los Angeles, negli ultimi anni Campari ha rafforzato il suo legame con la settima arte. Con la nuova campagna globale “We Are Cinema”, il brand celebra quei momenti di vita reale che si trasformano in storie indimenticabili, trasportando gli spettatori in un’atmosfera da cinema, attraverso la graffiante lente rossa della creatività Campari.
Articolo di Matteo Dall’Ava