GUGGENHEIM, INNAMORARSI DEI SURREALISTI (grazie a uno smartphone)

La storia di come il mecenatismo di un’azienda di telefonia, quale è Xiaomi, può far ritrovare in molte persone una senso dell’arte sopito.

Quello di Xiaomi (si legge Sciaomì) per l’arte è l’esempio di come la sponsorship abbia finalmente ceduto il passo al mecenatismo. Quello di Xiaomi è un impulso verso l’arte nato da un sillogismo. Nel 2021 l’azienda di elettronica lancia lo smartphone 11T Pro con tecnologia Hyper Charge che permette al device di effettuare una ricarica completa in 18 minuti. Da lì, a creare un legame con l’arte, per il suo potere rigenerante in chi ne fruisce, è questione di poco, tanto è vero che Xiaomi partecipa all’edizione 2021 di Artissima a Torino.
Anno nuovo, device nuovo. È il 2022 e avviene il lancio dello serie Xiaomi 12 con un apparato fotografo e dei processori che esaltano la fotografia e la creazione di video notturni. L’aspetto della soluzione alla scarsità di luce è un aspetto fondamentale. E qui si stratifica l’interesse di Xiaomi per l’arte. Infatti, il caso ha voluto che, per la prima volta nella storia della Biennale, il Padiglione Italia curato da Eugenio Viola presentasse un unico artista, Gian Maria Tosatti.

Sapete il nome dell’opera? Storia della notte e destino delle comete. E così, il colosso della tecnologia che ha in portafoglio uno dei migliori smartphone per le riprese notturne fa –in grande– quello che farebbe qualsiasi creatore di contenuti social: riprende la costruzione dell’opera fino al giorno in cui è pronta per essere ammirata. Attraverso quello che non è più uno smartphone, ma un mezzo espressivo realizza Making of, il docufilm che racconta attraverso le immagini, ma senza svelare troppo, l’installazione del Padiglione Italia. Dulcis in fundo, lo carica in rete qualche giorno prima dell’inizio della Biennale.

Io ero lì, la sera del lancio sulla terrazza dell’Hotel Hilton Molino Stucky, la più alta di Venezia. Io e un’altra dozzina e mezza di giornalisti. Il giorno seguente, smartphone alla mano, abbiamo visitato la Biennale prima dell’apertura ufficiale; abbiamo intervistato Gian Maria Tosatti con il curatore Eugenio Viola e molto altro. Ovviamente, entrati in questo mood creativo abbiamo girato, fotografato e postato l’inverosimile. Ovviamente con Xiaomi 12, gentilmente donatoci per l’occasione.

E non è finita qui. No. Perché il percorso artistico iniziato con la biennale è continuato con la visita della mostra Surrealismo e magia, la modernità incantata aperta al Peggy Guggenheim Collection fino al 26 settembre. Un percorso che ha preso tutta un’altra forma. In questa esposizione, infatti, Xiaomi non ha nessun legame in termini di sponsorizzazione. Ma il progetto espositivo è così piaciuto a allo staff anche per la sua vicinanza alla tematica della Biennale, Il latte dei sogni, titolo tratto dal libro di favole della pittrice surrealista Leonora Carrington (1917-2011), da volerlo condividere con tutti noi. Ecco, proprio in questo gesto gratuito ci vedo un atto di mecenatismo. Cosa c’è di speciale? Nulla per molti di voi, ma per me è stata un’epifania perché sin dal liceo ho odiato il Surrealismo: non comprendevo le forme rappresentate nelle opere e questo mi ha sempre fermato prima ancora di capirne il significato. Ma poi, insieme agli altri giornalisti ho avuto la possibilità di seguire le spiegazioni appassionate della curatrice Gražina Subelytė, Associate Curator della Collezione Peggy Guggenheim. E quando una persona racconta qualcosa con così tanto pathos e chiarezza di pensiero, allora non posso fare a meno di ascoltare e di rimanerne incantato. Che sia anche lei una surrealista? Capirete la battuta solo leggendo il resto dell’articolo.

Ecco di seguito le parole che mi hanno convinto ad approfondire le mie conoscenze sul Surrealismo. A parlare per qualche minuto è Gražina. «Questa mostra nasce sette anni fa, all’inizio del mio dottorato alla Courtauld Institute of Art di Londra su Kurt Seligmann, un artista molto poco conosciuto oggi, ma un esperto assoluto sulla magia nel movimento del Surrealismo. Ha scritto anche un libro, Lo specchio della magia del 1948 (New York: Pantheon Books, 1948) che vedremo nella mostra stessa. Abbiamo iniziato a lavorare sui prestiti circa 4 anni fa, e quindi molto prima della Biennale. Per me è una singolare coincidenza che quest’anno anche la Biennale celebri i surrealisti soprattutto le donne. Tante di loro sono rappresentate anche dal nostro progetto, ma i surrealisti stessi direbbero che è una cosa predestinata, più che casuale. La più grande ispiratrice di tutto il progetto rimane Peggy Guggenheim stessa: lei si concentrava su astrazione e surrealismo, ma mentre abbiamo allestito tantissime mostre sull’Astrazione, sono davvero poche quelle sul Surrealismo. Ecco perché questa mostra vuole far dialogare alcuni quadri della nostra collezione con altri legati ai temi dell'occultismo, della magia e dell’esoterismo.

Se conoscete già la nostra collezione vedrete che alcune di loro sono parte anche della mostra. Il quadro principale che ispira il progetto è La vestizione della sposa di Max Erns del 1940 in cui lui ritrae Leonor Carrington. Perché il surrealismo e perché la magia oggi? Perché questo movimento è ancora rilevante. Abbiamo la guerra in Europa in questo momento con il coinvolgimento di Russa e Ucraina; c'è la pandemia che non è ancora terminata; c’è anche il cambio del clima. Tutte queste tragedie che seguono il nostro secolo e il futuro delle prossime generazioni sono paragonabili a quelle vissute dal nascente movimento surrealista con le tragedie del primo 900. Molti di loro hanno partecipato alla Prima guerra mondiale; c'era ancora l'influenza iniziata nel 1918 e molti artisti europei sono dovuti scappare dall’Europa per andare a rifugiarsi in America o in Messico, proprio per cercare un rifugio. E fu questo contesto sociopolitico molto ostile che spinge gli artisti a cercare dei nuovi modi per conoscere sé stessi e l'universo. Loro dicono che la logica e il razionalismo non portano niente di buono, tranne le tragedie. Allora cercano delle nuove vie, innanzitutto guardando questa dimensione interiore dell'irrazionale dei sogni, dell'inconscio, dell'immaginazione, ma anche la magia e l'occultismo.

Ma cosa significa occultus? Tradotto dal latino significa una dimensione nascosta, una dimensione non visibile dai nostri occhi. Quindi per loro stessi, già la sfera dell'immaginazione era una specie di magia.
Oltre a quello, loro leggevano gli scritti di Sigmund Freud come Totem e tabù del 1913. Un libro fondamentale in cui l’autore definisce la magia come ogni potenza del pensiero. Lui sottolinea il fatto che i nostri pensieri e desideri possono essere abbastanza forti per cambiare la realtà che ci circonda. Quindi i surrealisti iniziano a vedere loro stessi come maghi, alchimisti, streghe, dee, tentatrici, veggenti che possono incantare l'universo quando serve.»

L’intervento della Dott.ssa Gražina è durato una cinquantina di minuti trascorsi in un batter di ciglia. Questi sono solo i primi 5, ma credo che già questi abbiano convinto anche voi ad approfondire meglio i surrealisti. Ricordo che c’è tempo fino all’autunno, per visitare le due mostre sui surrealisti presenti a Venezia, la città che ha adottato al meglio le idee dei surrealisti.
Ovviamente ho già ordinato parte dei libri citati in questo articolo in alcune librerie legate al mondo delle prime edizioni e dell’antiquariato. Ma la cosa ancora più stupefacente è stato il pranzo alla Locanda Montin le cui pareti erano cariche zeppe di opere d’arte dalle 1000 dimensioni. A vostro avviso di cosa si è parlato? Naturalmente di surrealismo.Ecco cosa fa il mecenatismo quando funziona bene. Aiuta gli artisti nella loro espressività e crea l’occasione per gli art lover ad appassionarsi anche ad altre correnti artistiche fino a poco tempo prima detestate.

Cosa ti è piaciuto dell'articolo? Commenta qui sotto!

su di NOI..

..Un gruppo di creativi indipendenti che amano sognare ad occhi aperti. Persone del mondo che hanno consumato strade di inchiostro, colori, idee traducendole in “comunicazione”

su di NOI..

..Un gruppo di creativi indipendenti che amano sognare ad occhi aperti. Persone del mondo che hanno consumato strade di inchiostro, colori, idee traducendole in “comunicazione”

ARTICOLI RECENTI

ISCRIVITI ORA

PER RICEVERE TUTTE LE NEWS

GRAZIE !

Verrai contattato al più presto!

Puoi aiutarci ad aiutarli?

Compila il modulo & organizziamo un appuntamento!