Venghino venghino siore e siori o forse dovrei dire: AJO nonni!!!(da leggere rigorosamente con la o chiusa mettendo le labbra come se volessi fischiare) Qui è l’inviata speciale di The ArtBook e oggi vi porto alla scoperta dell’arte antica della mia terra, la Sardegna!
E già, proprio così, chi mi conosce può scorgere tutta la mia sardità nei colori che mi porto addosso, nell’amore incondizionato che provo per il mare e il vino rosso e per quelle sonore espressioni colorite che ogni tanto mi sfuggono😉
I maligni potrebbero aggiungere che la mia sardità si nota anche dal fatto che sono una donna diversamente alta 🤣. Ma perdonerò costoro perché non sanno quello che dicono visto che in Sardegna regnavano i giganti!
Dopo quel giorno in cui Sisinnio ha inciampato nella testa di pietra il suo campo non è stato più lo stesso, nel giro di trent’anni si è trasformato in un vero e proprio sito archeologico e la sua terra ha fatto riemergere migliaia (5178 per la precisione) di frammenti che le mani e gli studi di numerosi archeologi e restauratori (venuti da tutto il mondo) hanno ricomposto quasi con le loro sembianze originarie. Sono i Giganti di Mont’e Prama e sono le sculture più antiche di tutto il bacino del Mediterraneo (ancora più antiche di quelle greche che siamo abituati a studiare sui banchi di scuola per intenderci). Questa importantissima scoperta ci proietta con un balzo nel tempo in un passato lontanissimo da noi (più lontano degli anni settanta) a quasi 3000 anni di distanza.
Hanno corpi alti quasi 2 metri e mezzo, forti, sono possenti statue e indossano scudi e armi. Sono un arciere “Prexiau”, un guerriero “Gherreri” e un pugilatore “Fastigiadu” e sembrano pronti a narrarci storie di battaglie e di difese ma ancora, purtroppo, non conosciamo abbastanza di questi giganti di pietra. Non sappiamo chi sono né perché siano stati rappresentati. Conosciamo però il luogo in cui sono stati trovati, sì certo, il campo di Sisinnio ma più precisamente la loro ubicazione era appena sopra la sepoltura di altrettanti personaggi misteriosi conservati in posizione seduta (non sdraiata come la gran parte delle sepolture anche della storia antica) un luogo sacro quindi a Cabras sulla penisola del Sinis nello strepitoso mare di Sardegna.
Se avete voglia di farvi affascinare dai giganti di Mont’e Prama li trovate esposti in parte nel museo Archeologico Nazionale di Cagliari e in parte al museo di Cabras nella penisola del Sinis vicino al campo di Sisinnio. Voglio precisare che Sisinnio ha sempre rivendicato con fierezza il ruolo che il destino e la sua determinazione nel segnalare il ritrovamento, gli avevano riservato. Nonostante le mie parole ironiche all’inizio di questo articolo il suo nome rimarrà scolpito (come i giganti) per sempre nella storia.
Nel tragitto tra Cagliari e Cabras avete l’occasione di riempire gli occhi lo spirito e la pancia di altre cose meravigliose che la mia terra sa offrire. Direi che questa è un’occasione unica da cogliere al volo.