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NAME THE ART: L’ARTE AGLI OCCHI DEI BAMBINI

Ovvero quando le spiegazioni dei bambini sull’arte sono più chiare delle elucubrazioni filosofiche dei critici

Diciamocelo senza peli sulla lingua. Qualche volta (per non esagerare) le spiegazioni dei critici d’arte sulle opere sono espresse con un linguaggio così contorto e artificioso da annullare l’interesse dell’interlocutore. Ecco, il primo esempio, trovato sul web, di un passaggio del critico Achille Bonito Oliva per dire (molto semplicemente) che l’arte non ama la pura descrizione delle cose:

«L’antipatia dell’arte è costruttiva dell’attività creativa, in quanto lavora sulla diacronia di ogni attesa consolatoria, sulla solitudine di un gesto che non chiede alcuna solidarietà

Meravigliosamente artificioso. Trascorri anni a leggere e a cercare d’interpretare linguaggi così sublimi fino a quando non scopri l’esistenza di Name The Art . Due esperti d’arte. Un’opera conosciuta. Un bambino o una bambina di 5 anni. Ecco gli elementi chiave di questa serie di video prodotta da Google Arts and Culture.
Su YouTube sono presenti le prime 5 puntate. L’idea è molto semplice: mettere le opere d’arte davanti agli occhi dei bambini e lasciare che siano loro a descriverle a noi adulti. Compito, quindi, dei due esperti è ascoltare le osservazioni –mai scontate– dei bambini, e al limite porre loro qualche domanda più specifica per riuscire a riconoscere l’opera, senza fare figuracce.

Obiettivo sempre raggiunto! Bravi certamente i critici. Ma bravi anche i bambini che con il loro linguaggio semplice e le indicazioni sempre molto puntuali sono riusciti ogni volta a farsi capire. Mi viene quasi il dubbio, che «sovente la lettura dell’immagine dei bambini sia la medesima data dagli adulti. Ma che questi, purtroppo per noi, si arrovellino a trovare spiegazioni più complicate e auliche della realtà per imbellettare evidenze comprensibili da tutti, e dare all’arte questa sua area di élite per ricchi collezionisti».

Lo dico in modo diverso: scrivere complicato è uno strumento di marketing per convincere il collezionista sulla profondità di pensiero che si cela dietro un’opera, sebbene questo sia palese. A tutti. Ecco quindi che Alexa di 5 anni per spiegare l’Autoritratto con vestito rosso di Frida Kalo dice che la donna è triste perché vorrebbe rimanere in spiaggia, ma non può dato che sta arrivando il buio. Disarmante. A te scoprire le altre spiegazioni. Una più bella dell’altra!

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