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Toccare con lo sguardo, vedere con le mani 

Un paesaggio urbano da osservare e toccare: l’installazione di Ramak Fazel al Volvo Studio Milano rende l’arte accessibile anche al pubblico non vedente

Milano è sempre stata una città di contrasti e metamorfosi, in cui il vecchio dialoga con il nuovo, generando spesso inattesi cortocircuiti estetici e culturali. Non è quindi casuale che Ramak Fazel, artista dal tratto peculiare e fotografo cosmopolita, abbia scelto di tornare a puntare il proprio sguardo proprio qui, nel cuore di Porta Nuova, quartiere simbolo della trasformazione milanese.

L’opera di Fazel, All the Feels, within an Evolving Landscape, ospitata al Volvo Studio Milano, si rivela immediatamente come un percorso multidimensionale. Non si limita a un’osservazione passiva, ma coinvolge il pubblico in un’esperienza sensoriale attiva, che intreccia visione e tatto. 

RAMAK FAZEL / volvo-evento

RAMAK FAZEL / volvo-evento

«Questa è un’opera multidimensionale», sottolinea Fazel. «È nata da un iniziale confronto con la Galleria Viasaterna e Volvo Studio, che presto si è allargato al desiderio di uscire anche dagli spazi interni, coinvolgendo la piazza e, con essa, tutta la città». Al centro di questa riflessione visiva, cinque elementi architettonici simbolo della rinascita urbana milanese: la Torre UniCredit, il Bosco Verticale, la Biblioteca degli Alberi Milano (BAM), Palazzo Lombardia e la Chiesa di San Gioachimo. Ciascuno di questi punti è esplorato attraverso visori speciali che richiamano la tradizione italiana dei cannocchiali panoramici, reinterpretati però in chiave moderna e fotografica. «I monocoli», racconta Fazel, «sono maschere che evocano formalmente il banco ottico della fotografia tradizionale, permettendo alle persone di isolare singoli dettagli del paesaggio urbano, come in un’istantanea».

Il senso del tatto gioca un ruolo fondamentale nell’opera di Fazel, portando la mostra verso una dimensione inclusiva e universaleAccanto ai visori, infatti, si trovano modelli tattili realizzati in collaborazione con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus, pensati per coinvolgere anche il pubblico non vedente. «La sfida è stata trovare la giusta calibrazione tra proporzioni e dettagli», chiarisce l’artista, «per rendere l’esperienza immersiva, comprensibile e realmente condivisibile con tutti».

Chiara Angeli, responsabile delle attività di Volvo Studio Milano, precisa con convinzione il valore centrale di questa scelta: «Non facciamo fuochi d’artificio, ma qui ci sono emozioni. Crediamo fortemente nel valore dell’inclusività, dell’apertura e della cura delle persone, valori irrinunciabili in questo momento storico».

RAMAK FAZEL / volvo-evento

Ed è proprio questa dimensione etica ed estetica che rende All the Feels, within an Evolving Landscape un’opera profondamente contemporanea e necessaria. Fazel non propone soltanto uno sguardo originale sulla città in trasformazione, ma invita a un nuovo modo di percepire lo spazio urbano, attraverso una sensibilità rinnovata e condivisa. Così, Milano diventa un paesaggio costantemente in fieri, dove ciò che conta davvero non è solo ciò che vediamo, ma anche, e forse soprattutto, come lo sentiamo. Un invito elegante e gentile, molto vicino a quel modo di intendere l’arte caro a chi scrive, e che trasforma un semplice gesto di osservazione in un’esperienza ricca e stratificata, profondamente umana.

Articolo di Matteo Dall’Ava

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